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martes, 22 de noviembre de 2011

PARTENZA- giorno 1

Mi metto quasi appena sveglia i braccialetti che, secondo il principio dell'agopuntura cinese inibiscono i centri sensori di nausea che si trovano sul polso(questi, se funzionano, sono una bella invenzione...), preparo l'I-Pod e verso le 9:30 prendo la prima pastiglia di Dimenidrinato da 50g con caffeina. Sta volta vinco io e che cazzo. Con lo zenzero hai vinto tu, ma ora non mi freghi piu'. Mi sento un po' in colpa per snobbare il metodo naturale a favore del sintetico, ma a mali estremi estremi rimedi, no? Diciamo che in questo caso e' piu' prudente stare bene costi quel che costi. E poi ci vuole equilibrio nella vita, suvvia!
Non appena Allison ed Elizabeth tornano dalla costa dove sono andate per sbrigare le ultime faccende (ci sono in continuazione ultime faccende da sbrigare!) e i guys riemergono dall'acqua in cui si son tuffati per dare l'ultima grattatina al fondo di Afrodita, x pulire via tutte le possibilita' di frenata, si parte!
Ormai si son fatte le 11:30 e io decido di mettermi subito ai fornelli, approfittando del fatto che per ora sto bene e per lo meno faccio la mia parte adesso, nel caso in futuro non possa stare troppo in coperta. Un bel soffritto di cipolla e carote, un po' di funghetti tagliati fini, del vino bianco e nella pentola a pressione un brodino di erbette e spezie varie. Afrodita si allontana dal porto ma da subito le onde sono grandi e inizia a dondolare pericolosamente, per il mio risotto almeno. Si muove tutto, casca per terra una bottiglia che fortunatamente non si rompe e sui miei piedi due bei taglieri di plasticone che se non cascavano stavo meglio. La pentola a pressione su sposta da un gas all'altro, quella con il soffritto lo stesso, tutto e' in procinto di sfuggirmi di mano e io non so piu' con che arto tenere le cose. Fortunatamente arriva Nico che mi dice che e' meglio che io salga sul ponte perche' il mare e' mosso e forse e' il caso che mi abitui al movimento. E va beh, ogni scusa e' buona per prendere il possesso della cucina! Salgo in superficie ed in realta', accomodandomi sui cuscini rossi del salottino mi sento sollevata.
Accendo l'I-Pod e mi metto gli occhiali da sole. Effettivamente il mare e' bello mosso, il genoa e' gonfio e per la prima volta possiamo evitare di usare il motore! Che meraviglia, la barca vola sulle onde e il sole brilla tutto intorno! La musica accompagna i movimenti di Afrodita e mi rendo conto che la paura che avevo nei giorni passati quando si piegava da una parte per seguire l'onda non c'e' piu' e ha lasciato il posto all'emozione di essere trasportati dal vento. Andiamo a 11 nodi e non facciamo quasi rumore. Sono cosi felice che mi metterei a ballare sul tavolo. Non sara' sta medicina? Quasi quasi mi metto a venderla nelle discoteche! O magari è solo zucchero e quello che sento è l'effetto placebo. O forse è semplicemente una giornata meravigliosa. Mi sembra che tutto sia perfetto, esattamente come dovrebbe essere. Chiacchiero tranquillamente con i miei nuovi amici (sono proprio carini, simpatici e si preoccupano che io capisca quello che dicono, che dolci!), vado sotto coperta per prendere un biscottino, mi sento piena di energia e mi sembra di cavalcare le onde. Tutto e' meraviglioso, arriva il risotto ai funghi di Nico accompagnato da una caprese rinfrescante. Faccio il dessert con un altro biscotto e tutto e' semplicemente fantastico. Dalla costa ci salutano file e file di mulini a vento, ciaoooo, ciao mulini,
hasta la vista amigos, avete fatto bene a venire a vivere qui, senti come soffia, ciao, ciaoooo! Tiriamo in dentro la main sail per poter spostare la prua in direzione dei caraibi senza che il vento ci sballottoli troppo e dando due o tre colpetti di motore giusto x poter girare Afrodita. Ecco, l'angolazione e' perfetta, ottima manovra ragazzi (io e Nico restiamo a guardare l'abilita' dei nostri compagni) ed ecco che ritiriamo fuori la vela. Siamo tutti felici, sereni, in sintonia. Fa caldo, il clima e' ottimale, tutto ci sorride. Arriviamo quasi alla fine dell'isola e qui ci aspetta il shadow wind, ossia il punto in cui il vento e' coperto dalla terra e la barca rallenta sempre piu'. Siamo quasi fermi, ma non c'e' problema, e' normale, e' il wind shadow, insomma, sta cosa qui e va benissimo, dobbiamo solo ritirare indentro le vele e usare un po' di motore. Il geonoa rientra senza problemi ma il main sail stavolta non ne vuole sapere. Aspetta, che succede? Avevamo gia' avuto dei problemi nei giorni scorsi ma sembrava essere tutto risolto. Ehi, Nico, che c'e' che non va? Che dicono? Che blaterano? Niente, non ce la si fa. Il capitano si arrampica, tutti cercano di dare una mano ma niente. Il sistema che dentro l'albero maestro dovrebbe riavvolgere la vela principale non funziona di nuovo. Mi sento cadere dall'arcobaleno che stavo cavalcando, la mia bocca rimane aperta. Madonna sta medicina, ma cos'era un pusher o un farmacista? E va beh, che si puo' fare? Alla fine siamo stati fortunati dai, pensa se ce ne fossimo accorti in alto mare! Ma si, dai, avviciniamoci alla costa e vediamo cosa possiamo fare. Il capitano non si scoraggia mai, trova sempre il lato positivo di ogni scosa e sprizza entusiasmo da tutti i pori pensando a cio' che di buono portera' la nuova situazione creatasi. E tutti ci facciamo scivolare nel suo stato, ci sembra quasi bello che si sia creato un problema all'albero e iniziamo a esplorare la costa che si
avvicina sempre piu'. Il sole sta ormai tramontando e ancoriamo vicino al porto di Puerto Rico, forse l'ultima citta' dell'isola. Scott si mette sulla sua seggiolina e si fa tirare su in cima all'albero maestro e inizia a trafficare da bravo Mc Giver quale e'. Qualcuno lo aiuta ed io, con altri, entro a fare un aperitivo, mentre Nico si rimette ai fornelli. I discorsi vanno in direzioni letterarie e si inizia a parlare di libri che lasciano una impronta. Ted racconta di uno che ha a che fare con un pacchetto di Camel e con la scritta CHOISE, che allo specchio sotto sopra si legge uguale. Proviamo. E' vero! Incredibile. Suggerisco che forse vuole indicare che qualsiasi sia la tua scelta, il destino e' gia' scritto, non cambia. Allison aggiunge che c'è sempre un motivo per cui le cose accadono... Magari domani lo scopriremo.

1 comentario:

  1. Me encanta como escribís, Cate. Es muy lindo de leer, aunque me cuesta entenderlo, y tengo que leer cada oración varias veces. Escribiste ficción alguna vez?

    Besos, suerte,

    Sergio

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